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Pubblicato il: Novembre 5, 2021
“Trasferire il sapere per un futuro possibile”: a Salerno l’assemblea organizzativa regionale
Si è tenuta venerdì 5 novembre 2021 a Salerno l’assemblea organizzativa della Flai-Cgil Campania e Napoli, appuntamento di avvicinamento per la nostra categoria verso le conferenze di organizzazione regionale e nazionale della Cgil che, come deciso dall’assemblea generale della Cgil nazionale del 3 novembre 2021, slitteranno tra gennaio e febbraio 2022, in forza della decisione di avviare, insieme a Cisl e Uil, una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro per informare le lavoratrici e i lavoratori delle proposte presentate unitariamente al Governo su fisco e pensioni, in vista della discussione e approvazione della legge di Bilancio. All’assemblea, aperta dalla relazione della segretaria generale, Giovanna Basile e dall’intervento del segretario regionale Angelo Savio, hanno partecipato le delegate e i delegati delle cinque province campane che hanno animato il dibattito, concluso dagli interventi della segretaria Cgil Napoli e Campania, Camilla Bernabei e della segretaria Flai-Cgil Nazionale, Silvia Guaraldi.
“L’assemblea generale organizzativa della Flai Cgil Campania e Napoli – ha detto nella sua relazione la segretaria generale Giovanna Basile – è un appuntamento decisamente importante. La pandemia ha reso ancora più evidenti tutte le fragilità pregresse, si sono accelerati tutti i problemi e i processi aperti da tempo. Oggi ci troviamo di fronte ad un mondo del lavoro ancora più frammentato e diviso. Le diseguaglianze di reddito e di diritti si sono oltremodo amplificate, la solidarietà tra i lavoratori non è più quella di una volta. Siamo di fronte ad una crisi ambientale che ci costringe a rivedere, in tempi brevi, le nostre produzioni e i consumi, che ci obbliga a misurarci su cosa produrre, come produrre e per chi produrre. Il tutto guardando alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza alimentare, alla garanzia per l’accesso al cibo e all’acqua nel mondo, al contrasto della povertà”.
“Abbiamo – ha sottolineato – assoluto bisogno di nuove politiche industriali. Per quanto riguarda la Campania, la desertificazione industriale e produttiva non è più un rischio ma una drammatica realtà. Il 3 novembre scorso i 320 lavoratori della Whirlpool di Napoli – ha ricordato la segretaria generale Giovanna Basile – che hanno lottato per mesi per scongiurare la chiusura dello stabilimento di via Argine, si sono visti recapitare a casa la lettera di licenziamento. E il Governo resta in silenzio, muto. L’occasione che si presenta con i fondi Next Generation EU, attraverso il PNNR, e i fondi strutturali, serviranno a ricostruire la capacità produttiva e immaginare uno sviluppo sostenibile sul piano ambientale e tecnologico. Se la Regione saprà utilizzare al meglio le risorse che l’Europa ha messo a disposizione, avremo una Campania più verde, più vivibile e innovativa, con la creazione di opportunità di lavoro vero. Ed è per questo che è importante il confronto tra il Governo, Regione e le parti sociali”.
Nella sua relazione la segretaria generale ha ricordato l’iniziativa organizzata lo scorso 15 ottobre su agricoltura, ambiente e forestazione, che ha visto la partecipazione del vice presidente della giunta regionale, con delega all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola e l’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Caputo. “In quella sede, abbiamo fatto le nostre proposte ed evidenziato le nostre riflessioni per contribuire a migliorare la governance delle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea per il settore agricolo”.
Sul piano nazionale, per la segretaria generale Flai-Cgil Campania e Napoli, la legge di bilancio “per come è strutturata è evidente che non risponde ai bisogni del Paese. Serve – ha sostenuto Basile – una legge di bilancio che restituisca equità e dia finalmente risposte alle diseguaglianze sociali ed economiche. Noi abbiamo chiesto di eliminare le forme contrattuali che incentivano la precarietà, una legge sulla non autosufficienza, risorse per lavoratori e pensionati, contrasto reale all’evasione fiscale”.
Sul versante fiscale, “oltre a riproporre il taglio dell’Irap, ennesimo sgravio fiscale per le aziende, non si fa una scelta netta di ridurre le tasse ai lavoratori e pensionati. I nostri salari – ha ricordato – sono i più bassi d’Europa. Ci sono 5 milioni di lavoratori che guadagnano meno di 10mila euro lordi e 2 milioni e 700 di lavoratori part time che hanno dovuto accettare l’orario ridotto contro la loro volontà, perché non hanno alternative”.
Sul tema delle pensioni, per Giovanna Basile “la montagna ha partorito il classico topolino. Prevedere la transizione di un solo anno da quota 100, con la possibilità di uscita nel 2022, a 64 anni e 38 anni di contributi, in pratica una quota 102 secca, significa soltanto rinviare la questione. In effetti la Fornero è ancora tutta lì. Ma questo confronto – ha concluso – non si può più rinviare”.